Museo MACCS

Il MACSS – Museo d’arte contemporanea di Santa Severina.


Oltre ai noti monumenti consegnati dalla Storia al borgo di Santa Severina, tra i quali si ricordano il Battistero, la chiesa di Santa Filomena, l’imponente Castello, la Cattedrale, il Museo Diocesano di arte sacra, si riscontra la presenza di una importante collezione d’arte contemporanea.
La raccolta d’arte conta più di duecento opere, caratterizzate da stili artistici e tecniche differenti, nelle quali sono presenti le firme di artisti italiani e internazionali, maestri d’arte e giovani aspiranti, un insieme di pitture tradizionali e invenzioni creative-concettuali.
L’inizio degli avvenimenti che hanno determinato la formazione di questa testimonianza artistica è collocabile nei primi anni settanta del ‘900. Il piano nobile del Castello di Santa Severina era la sede del convitto comunale maschile, che ospitava circa ottanta studenti del liceo-ginnasio “D. Borrelli”. Quando il collegio fu costretto a chiudere per mancanza di alunni, l’amministrazione comunale del tempo pensò di valorizzare al meglio questi locali, creando un’importante pinacoteca attraverso delle mostre di pittura di livello nazionale. I primi due anni furono organizzate delle estemporanee con temi riguardanti gli aspetti del paesaggio locale. Col passare degli anni, il Comune mettendo a disposizioni fondi più consistenti per l’estemporanea, abbinò una mostra che richiamò a Santa Severina tra i più affermati pittori italiani; oltre ad organizzare un concorso esterno, sempre di pittura, al quale potevano partecipare cittadini locali, con il fine di instaurare una passione ed un interesse per l’arte.
Il maestro Giuseppe Miriello, sindaco all’epoca di Santa Severina, il professor Antonino Pala, che da Giardini Naxos si era trasferito presso il nostro Liceo Classico, il pittore e scultore Ernesto Treccani, Giuseppe Selvaggi, giornalista parlamentare per “Il Tempo” ed “Il Messaggero” e direttore della rivista culturale “Idea”, il critico d’arte Luigi Tallarico erano i membri della giuria e portarono avanti il premio per diversi anni. Poiché le opere premiate rimanevano per regolamento di proprietà del Comune, ben presto i saloni del Castello, si riempirono di opere di un certo valore. Tra i tanti citiamo Aldo Turchiaro, Ennio Calabria, Luigi Menichelli, Giovanni Marziano, Gioacchino Lamanna. Con l’avvento della Pro Loco nel 1984, si istituì un nuovo premio: il “Siberene”, riconoscimento assegnato ad una personalità, ad un ente, ad un’associazione di origini calabresi che si è distinta in vari campi professionali ad un livello nazionale e internazionale. Questo evento annuale, oltre a portare a Santa Severina illustri personaggi, ha contribuito all’organizzazione di manifestazioni culturali, tra le quali proprio mostre ed estemporanee di pittura che erano abbinate al premio. Bisogna ricordare che nell’albo d’oro ci sono le firme di due grandi maestri d’arte: Mimmo Rotella e Aldo Turchiaro. Queste collettive di pittori con annesse l’assegnazione dei premi, furono organizzate fino alla fine degli anni ottanta, poiché dal 1992 al 1998 il Castello di Santa Severina è stato sottoposto ad un importante lavoro di restauro. Di conseguenza, durante questo periodo furono interrotti i principali eventi culturali attraverso i quali si contribuì all’arricchimento della pinacoteca comunale. La riapertura del Castello segnò una importante svolta nella politica culturale di Santa Severina, infatti le amministrazioni comunali guidate prima dal compianto dott. Giuseppe Rizza e poi dal dott. Bruno Cortese, programmarono e realizzarono numerosi avvenimenti che diedero nuova linfa allo sviluppo culturale siberenense.
Dunque, ricominciarono ad essere organizzate nuovamente mostre ed estemporanee di pittura collegate sia al premio Siberene, ripreso, sia ad altri appuntamenti annuali. Vennero diversi artisti di livello nazionale ed internazionale ad allestire Personali e Colletive nel Castello, che il più delle volte, non pagando il compenso inerente alla locazione delle sale messe a disposizione, lasciavano una o più opere nella pinacoteca comunale. In aggiunta, furono compiuti dei workshop tramite le accademie di Belle Arti, che mandavano alcuni aspiranti artisti a fare degli stages a Santa Severina, sempre con l’accordo che le opere realizzate dovevano rimanere di proprietà al Comune. Così facendo continuò questa strategia di
aumentare il numero delle opere, aggiungendo oltre ai già presenti quadri, anche sculture, installazioni e opere concettuali.
Le sale del Castello hanno avuto anche la possibilità in questi anni di ospitare l’importantissima collezione Cozzani e le opere del MACK di Crotone.
Attualmente, la maggior parte delle raccolte d’arte del Comune di Santa Severina, soprattutto quelle ritenute più importanti, sono esposte nel piano superiore dell’ex palazzo della scuola elementare situata in via XXIV maggio, curate e allestite dal sottoscritto, dopo un continuo peregrinare tra le stanze del Castello e locali comunali. Insieme all’amministrazione comunale del dott. Lucio Giordano si è pensato di denominare con l’acronimo “MACSS” (Museo d’arte contemporanea di Santa Severina) questa notevole collezione, che in realtà negli ultimi anni si è arricchita di una donazione molto importante da parte del professor Ilario Principe che annovera dipinti, sculture, fotografie, vasi da collezione e carte geografiche occupando tutto la parte inferiore del struttura adibita a museo.

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