Chiesa di Santa Lucia
Nel 1532, Clemente VII approvò la fondazione di un convento dei Minori Conventuali a Santa Severina, creato da Giovanni Francesco, Giovanni Maria di Sanctoseverino e Antonio degli Infusini. Questo convento, uno dei due all’interno delle mura cittadine, era dedicato al San Salvatore e si trovava vicino alla porta della città chiamata della Piazza, quasi sotto le mura del castello.
Verso la fine del Cinquecento, il convento ospitava solo due o tre frati, che vivevano di elemosina. A causa delle poche risorse e del numero insufficiente di frati, fu inserito nell’elenco dei piccoli conventi da chiudere dopo la Costituzione di Innocenzo X. Secondo il Fiore, la chiusura avvenne nel 1653. Dopo la soppressione, l’ospedale della città, gestito dalla confraternita di Santa Caterina, si trasferì nel convento abbandonato, utilizzando un edificio non consacrato. L’arcivescovo Francesco Falabella (1660-1670) descrisse l’ospedale come un luogo per accogliere pellegrini e curare malati, con solo tre stanze e un letto in cattive condizioni. Si occupò di restaurarlo, aggiungendo tre letti.
L’ospedale, che serviva i poveri e i pellegrini, si trovava nella chiesa del SS. Salvatore, un ex convento di S. Francesco, all’ingresso della città. Qui, le risorse erano limitate e servivano anche per pagare le messe per i benefattori. La chiesa era dotata di due altari, uno dedicato a S. Antonio e l’altro alla Concezione, e accanto c’erano quattro stanze per l’ospedale.
Nel Settecento, l’ospedale rimase nel convento soppresso, e la chiesa fu intitolata all’Immacolata Concezione. A metà del Settecento, celebrava quattro messe a settimana, gestita da un procuratore del seminario. Era collegata all’ospedale, con altri due altari dedicati a Santa Lucia e Sant’Antonio da Padova, senza oneri.
Durante la Cassa Sacra, la chiesa dell’ospedale aveva due porte, una piccola con una chiave di ferro e una grande con un legno di traverso, entrambe in cattive condizioni. All’interno c’era un altare con un quadro dell’Immacolata, una finestra senza vetri e una sagrestia con uno stipo per gli arredi sacri.
Oggi, la chiesa, conosciuta come la chiesa di Santa Lucia, è caratterizzata da un’entrata laterale con un piccolo spazio d’ingresso esterno, una facciata completamente rimaneggiata con una finestra centrale ed un campanile semplice, con segni di modifiche strutturali sulla base, sormontato da una particolare piramide capeggiata da una sfera all’estremità della punta. L’interno presenta una navata intonacata di bianco, un piccolo presbiterio dove trova posto la statua di Santa Lucia, firmata G. Cerrone, scultore napoletano della prima metà del XX secolo. A destra si apre una porta, la quale introduce all’attuale sacrestia, ex ambiente definito “ospedale” in epoche passate. La particolarità dell’edificio, ad ogni modo è la decorazione dell’abside esterno che riporta un motivo a “zig-zag” di mattoncini.
Attualmente la chiesa di Santa Lucia viene aperta al pubblico nel periodo di Dicembre, in occasione della ricorrenza festiva della suddetta santa.