Chiesa di S'Antonio

Chiesa di Sant’Antonio


Forse in precedenza dedicata alla SS.ma Annunziata, la chiesa di Sant’Antonio con l’annesso convento si colloca nella parte inferiore del paese presso il vecchio cimitero in via di trasferimento e si presenta con la facciata principale restaurata e un portale ad arco a tutto sesto in tufo cordonato del XVII secolo con stemma nobiliare della famiglia Carafa in rilievo; al di sopra del portale si aprono due finestroni con croce al centro. Il tetto che copre l’edificio è a doppio spiovente con a sinistra una semitettoia più bassa riguardante i corpi delle cappelle interne. La struttura interna a navata unica con presbiterio e coro ligneo seicentesco conserva tre cappelle di notevole importanza, sia per quanto riguarda le volte a botte sia per gli affreschi che rappresentano episodi della vita di Sant’Antonio di Padova e di San Francesco d’Assisi, anch’essi seicenteschi, forse ripresi da miniature del Trecento ed eseguiti con molta probabilità dagli stessi frati che abitavano il convento. Il lato destro della navata è arricchito da tele settecentesche che propongono la storia di Sant’Antonio, oltre un motivo a lesene sormontate da capitelli corinzi che continua anche sull’altra parete. Importanti le lastre marmoree dedicate alla famiglia Sculco e il dipinto dell’Annunciazione con in basso a destra lo stemma della famiglia nobile dei Grutther situato sulla parete dell’altare sopra il coro ligneo.
Il convento detto dell’Osservanza databile tra Cinque e Seicento era retto dai frati zoccolanti e comprendeva diciotto celle affiancate da un orto che essi stessi coltivavano: sorto durante la signoria dei Carafa come si evince dalla presenza dello stemma sulla facciata della chiesa conventuale, in seguito a calamità naturali e alla vendita del 1791 fu soppresso e abbandonato. Solo negli anni ’50 chiesa e convento furono oggetto di ristrutturazione ospitando di lì a poco per un breve periodo la scuola elementare. L’orto, divenuto cimitero comunale già a partire dall’Ottocento, è stato svuotato dalle salme poiché un nuovo cimitero è stato realizzato più a valle. Oggi la chiesa è al servizio dei fedeli residenti nei rioni vicini che ormai rappresentano più della metà degli abitanti di Santa Severina, mentre l’ex convento di proprietà comunale è divenuto per un certo periodo sede distaccata dell’università per stranieri ospitando ogni anno molti studenti provenienti da diverse nazioni europee ed extraeuropee. La chiesa è coperta da un tetto a doppio spiovente col manto costituito da tegole in cotto sostenuto da una struttura portante a capriate in legno che si appoggia alle pareti laterali in muratura. All’interno il soffitto si presenta a cassettoni dipinto col bianco colore dominante insieme ai vari motivi floreali che ricordano talvolta il segno della croce. Al centro una cornice mantiene un pannello di compensato dipinto di bianco con una rosetta in rilievo, forse per ospitare anticamente una tela; ai suoi lati per tutto il versante lungo della chiesa vi sono quindici formelle quadrate vuote che è dubbio custodissero rappresentazioni della Via Crucis. Le pareti laterali che sorreggono il soffitto sono decorate a lesene e stucchi sormontati da capitelli corinzi, mentre al di sopra ci sono cornici vuote che occupano quasi completamente l’ambiente interno: tutto è stato ristrutturato e modificato negli anni ’70 dal parroco dell’epoca. Urgenti restauri sia del soffitto assai deteriorato che degli affreschi sarebbero necessari per riportare la struttura agli antichi splendori.

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ORARI DI APERTURA
sabato e domenica, dalle 15.00 alle 19.00.

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