Lo Sposalizio di Santa Caterina

Pittore romano
Lo sposalizio mistico di Santa Caterina con Gesù Bambino
Olio su tela
Misure: cm 60×43
Santa Severina, Museo Diocesano d’arte sacra

Lo sposalizio mistico di Santa Caterina insieme a Gesù Bambino è un’opera pittorica conservata nel Museo Diocesano di Arte Sacra di Santa Severina, precisamente nella cona d’altare della stanza della cappella.
Incorniciata tra gli stucchi dell’altare realizzato sotto l’arcivescovato di Antonino Ganini (1763-1795), il dipinto raffigura il momento contemplativo in cui Gesù Bambino, in braccio alla Madonna, dona un anello matrimoniale a Santa Caterina d’Alessandria alla presenza di San Sebastiano con l’attributo delle frecce in mano. Il fulcro narrativo è collegato alle tre mani intrecciate nell’accogliere l’anello, tenuto dalla mano destra di Gesù, come gli sguardi che s’incrociano tutti nel punto centrale del dipinto. In alto a sinistra s’intravedono sagome di soldati nell’atto di martirizzare San Sebastiano vicino ad un bosco.
Benché è una delle opere più belle e interessanti conservate nel Museo Diocesano, si tratta di una copia di buon livello dell’omonimo dipinto realizzato da Antonio Allegri detto il Correggio intorno al 1527, oggi conservato al museo Louvre di Parigi. Il Correggio (1489-1534) è stato uno dei pittori protagonisti del panorama artistico italiano, tra i grandi maestri del Cinquecento, precursore della pittura illusionistica e sperimentatore di nuovi effetti di chiaroscuro.
È difficile ipotizzare se la tela di Santa Severina esisteva ancor prima della costruzione settecentesca della cappella, oppure sia stata realizzata ad hoc per coprire la nuova piccola pala d’altare, ma certamente questa scena è stata ritrovata più volte, come prototipo sempre dal Correggio, in alcuni brani di artisti minori del seicento. Tra tutti bisogna citare il pittore Ludovico Cardi detto il Cigoli (1559-1613) , di cui si conserva un dipinto con l’identica figurazione delle nozze di Santa Caterina, nel Museo Civico di Pistoia ; oltre ad altre due opere anonime, ma sempre con la stessa scena, custodite nelle Diocesi di Terni ed Udine. Possiamo supporre anche, che il modello “Correggio” circolava all’interno del circuito degli incisori, infatti si può menzionare una stampa di Étienne Picart noto come “il romano” (1628 – 1703), la quale riporta la medesima immagine .
Detto ciò, lo sposalizio mistico di Santa Caterina del Museo Diocesano, nonostante è un’opera anonima e attualmente priva di documenti relativi alla sua realizzazione, si può attribuire ad un pittore attivo nel XVII secolo che conosceva o aveva visto opere di grandi artisti che ruotavano in circuiti importanti sotto il Regno di Napoli, di cui anche l’Arcidiocesi di Santa Severina ne era protagonista. Affermazione che può essere rafforzata anche con altri lavori ritrovati sia nello stesso Palazzo Arcivescovile che in tutto il territorio del crotonese con esempi di dipinti e sculture che si rifanno ad una cultura artistica più ampia e a volte anche internazionale.

Premi per approfondimenti
Premi per Approfondimenti
Premi per Approfondimenti
Premi per Approfondimenti
Premi per Approfondimenti
Premi per Approfondimenti
Premi per Approfondimenti
Premi per Approfondimenti
Premi per Approfondimenti
Premi per Approfondimenti

© VisitSantaseverina 2024 | tutti i diritti riservati