"Giaquista"
Collezione numismatica
La collezione Giaquinta, conservata nelle sale nobili del Castello di Santa Severina, è una raccolta di banconote storiche suddivisa in diverse sezioni, ciascuna rappresentante un periodo o un contesto specifico della storia monetaria, con particolare attenzione ai fenomeni di inflazione e occupazione.
La prima sezione è dedicata agli assegni emessi dalla Prima Repubblica Romana, che esistette tra il 15 febbraio 1798 e il 30 settembre 1799. Questi biglietti, ispirati ai loro omologhi francesi, rappresentano un tentativo di stabilire una nuova forma di valuta in un periodo di grande turbolenza politica. La collezione include assegni di vario valore, da 3 baiocchi a 10 Paoli, con particolare attenzione ai biglietti da 1,5 Paoli e 7 Paoli.
La seconda sezione esplora i “biglietti d’occupazione” emessi durante la Seconda guerra mondiale. Qui troviamo un importante esemplare: il 100 Franchi emesso nel gennaio del 1940 durante l’occupazione italiana dell’Albania. Questo biglietto rappresentava il valore nominale più alto in circolazione, con il profilo del re Vittorio Emanuele III in filigrana. Inoltre, vengono presentati biglietti emessi durante l’occupazione britannica in Italia e i biglietti AM LIRE, utilizzati dagli Alleati durante l’invasione, evidenziando l’adattamento della valuta alle circostanze belliche.
Nella terza sezione si trovano buoni di Cassa e biglietti di Stato emessi in Italia dal 1893 al 1986. Questi biglietti sono suddivisi tra quelli emessi durante il Regno d’Italia e quelli emessi in periodo repubblicano. Un aspetto interessante è il passaggio dalla presenza di simboli fascisti a una semplice dicitura “ITALIA”, riflettendo l’incertezza politica del dopoguerra, prima dell’adozione definitiva della Repubblica e della successiva emissione con la scritta “REPUBBLICA ITALIANA”.
La quarta sezione presenta le banconote emesse dalla Banca d’Italia. Qui si evidenzia il 100 lire emesso nel 1936, il primo dopo la proclamazione dell’impero, progettato per esaltare la grandezza dell’Italia. Il quadro mostra anche banconote emesse dalla Repubblica Sociale Italiana e un 500 lire del 1946, che segna il ritorno a una nuova era monetaria.
Proseguendo, la quinta sezione è interamente dedicata alle banconote emesse durante la Repubblica, con particolare attenzione all’evoluzione dei tagli di mille lire. Le prime banconote furono realizzate grazie ai bozzetti di Rinaldo Barbetti, il cui lavoro si distingue per la qualità artistica. Tra queste, la Mille Lire “Medusa” è particolarmente rara e ricercata dai collezionisti.
L’ultima sezione affronta i miniassegni, un tipo di denaro emesso in Italia nella seconda metà degli anni ’70 a causa della scarsità di monete metalliche. Questi biglietti, emessi da diverse banche e con valori nominali molto bassi, divennero rapidamente popolari, tanto da generare anche serie commemorative. Tuttavia, la loro fragilità e la mancanza di misure di sicurezza li resero vulnerabili ai falsari.
Infine, la raccolta analizza il fenomeno dell’iperinflazione che colpì la Germania e la Grecia nel ventesimo secolo. In Germania, tra il 1920 e il 1923, il marco subì un drammatico crollo del valore, tanto che nel 1923 vennero emessi biglietti con valori astronomici, come un miliardo di marchi. La situazione in Grecia, segnata da un’inflazione simile nel 1944, portò a emettere biglietti dal valore di centinaia di miliardi di dracme.
In sintesi, questa collezione non solo rappresenta un’importante testimonianza della storia economica europea, ma evidenzia anche le dinamiche sociali e politiche che influenzarono la circolazione della moneta nel corso dei decenni. I biglietti esposti sono stati donati da Nicolò Giaquinta e dal dott. Francesco De Luca, contribuendo così a preservare e condividere questa ricca eredità numismatica.
La collezione si trova all’interno delle sale del Castello di Santa Severina