Epigrafi

Nel Museo Diocesano di arte sacra di Santa Severina, in una sala dedicata al piano inferiore, sono conservate alcune epigrafi datate al periodo bizantino, le quali raccontano, secondo gli studi effettuati nel corso degli anni da illustri professori, una fetta importante della storia legata alla
Metropolia di Santa Severina. Ritrovate all’interno di un muro della chiesa dell’Addolorata, poi trasferite nella Cappella del Crocifisso della Cattedrale, finalmente nel 1998 trovano posto nei locali del Museo sopracitato, con un allestimento meritevole di nota.
Insieme alla Bolla Papale di Lucio III scritta a mano su pergamena, le epigrafi, sono attualmente tra i reperti più antichi del borgo, e soprattutto hanno portato con se, tracce documentarie importantissime, per una ricostruzione storica, culturale e religiosa del nostro territorio.
Di seguito la descrizione delle opere più nel dettaglio.

 

Epigrafe Bizantina del 1036
Titolo: Dedicazione di una chiesa
Origine: Santa Severina, Chiesa Cattedrale, Cappella del Crocifisso
Data: 1035-1036
“In nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, è stata costruita questa chiesa di Dio, universale e apostolica, sotto la guida del nostro santo vescovo Ambrogio, nell’anno 6544.”

La frase “chiesa universale e apostolica” era comune e indicava che la chiesa proveniva dagli Apostoli, con un valore giuridico e storico. 

La Cattedrale di Santa Severina è menzionata in documenti del 1050, insieme a uno dei suoi funzionari, il domestikos Eutimio. 

Nel linguaggio della Chiesa bizantina, il termine “chiesa universale” si riferisce a una cattedrale o a una chiesa parrocchiale, parte integrante di un vescovato. Questo concetto rimase valido anche quando, nel XII secolo, il termine “parrocchia” si estese ufficialmente a comprendere le chiese locali.
Confrontando questa iscrizione con altre simili, notiamo che spesso si parla di un donatore e di un vescovo coinvolti nella dedicazione della chiesa. In questo caso, nel 1035-1036, il donatore è l’ufficiale bizantino Stauracio e il vescovo è Ambrogio.

Iscrizione Tardo-Repubblicana
Questa iscrizione fu scoperta dall’arcivescovo Mons. Carmelo Pujia (1905-1927), mentre rimuoveva due lapidi bizantine da un muro della vecchia cattedrale (ora chiesa dell’Addolorata). 

Una di queste era incisa su un blocco di arenaria dura, che presentava anche un’iscrizione latina, databile al periodo tardo-repubblicano. Questo blocco era stato riutilizzato in due epoche: una originale del I secolo a.C. e l’altra bizantina. 

Il Pujia fece sistemare il blocco con entrambe le iscrizioni nella Cappella del Crocifisso, privilegiando quella bizantina.
La scrittura latina ha lettere ben incise, che richiamano l’epoca tardo-repubblicana. Le opere realizzate durante il loro duovirato MARIUS e LURIUS, includono una muraglia difensiva, un arco e un piazzale, tutte caratteristiche di un periodo di grande rinnovamento edilizio.

Titolo: Invocazione per lo spatarocandidato Stauracio, che ha contribuito alla costruzione della chiesa.

Origine: Santa Severina, Chiesa Cattedrale, Cappella del Crocifisso Data: 1035-1036 “Dio nostro, per l’intercessione dell’Immacolata Theotokos, del santo apostolo Andrea e di Santa Severina, ricordati del tuo servo Stauracio, spatarocandidato imperiale, che ha sostenuto finanziariamente la costruzione di questa santa chiesa.”

Il titolo di “spatarocandidato imperiale” era un’unione delle cariche di spatario e candidato, che era in uso nella prima metà del IX secolo e scomparve alla fine dell’XI. Questo titolo designava una funzione di servizio personale dell’imperatore, che richiedeva un contributo sostanzioso allo Stato, ma garantiva anche uno stipendio annuale.
Non si conoscono altri dettagli su Stauracio, a meno che non sia il proprietario di un sigillo conservato nel Museo di Reggio. Potrebbe essere stato il governatore civile e militare di Santa Severina. 

Se fosse originario del luogo, avrebbe voluto onorare la sua città partecipando finanziariamente alla costruzione della chiesa.

Epigrafe Bizantina del Vescovo Ambrogio
Titolo: Iscrizione funebre per il metropolita Ambrogio

Origine: Santa Severina, Chiesa Cattedrale, Cappella del Crocifisso
Questa iscrizione, ormai molto rovinata perché usata come gradino, presenta una mescolanza di lettere maiuscole e minuscole.
Data: XI secolo. Si riferisce al metropolita Ambrogio, che ha inaugurato la cattedrale nel 1035-1036.

“Signore Dio, per l’intercessione dell’Immacolata Theotokos, del santo apostolo Andrea e della santa martire Severina, ricordati del tuo servo Ambrogio, nostro santissimo vescovo.”


L’iscrizione include una formula per chiedere l’intercessione di Dio per il metropolita Ambrogio. 

Si invoca la Madre di Dio, insieme all’apostolo Andrea, patrono di Costantinopoli, seguendo una tradizione tipica di quella città. Viene anche menzionata Santa Severina, il cui nome potrebbe derivare da Siberine, un’antica città degli Enotri, come riportato da Stefano di Bisanzio

 

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